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agosto 15, 2013

La Cina è la nazione che inquina di più al mondo, vicina al punto di non ritorno.

La Cina è la nazione che inquina di più al mondo, al tempo stesso quella che investe di più nell’energia rinnovabile. La sua ascesa avrà un forte impatto sugli ecosistemi così come sull’economia e la politica mondiale.

Tutte le nazioni industrializzate ad un certo punto arrivano incontro al punto di biforcazione con la natura, un evento che mette in luce le conseguenze della crescita industriale.

In America l’evento si è presentato nel 1969, quando il fiume Cuyahoga in Ohio, fortemente inquinato prese fuoco. L’Agenzia Americana per la Protezione dell’ambiente venne fondata l’anno seguente. Severe leggi ambientaliste vennero passate dal Giappone nel 1970 seguite dalla realizzazione che il mercurio che fuoriusciva dai rifiuti industriali stava causando la morte di migliaia di persone nella baia di Minamata.

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smog-in-cinaLo smog fetido che si è posato su Pechino nel 2013 potrebbe essere aggiunto al gruppo di eventi che hanno segnato un forte momento di cambiamento climatico. Per diverse settimane l’aria era peggio di quella che si respira nelle salette fumatori degli aeroporti. Una ventata di aria calda nell’atmosfera si era adagiata sulla capitale cinese assieme all’inquinamento proveniente da 200 fabbriche a carbone e cinque milioni di macchine.

La concentrazione di particelle nocive nell’aria superava di ben 40 volte i livelli considerati accettabili dall’Organizzazione Mondiale per la Salute. Potevi nel verso senso della parola soffocare di smog.

inquinamento-pechinoLa preoccupazione generale incrementò. Solo in Cina, iniziarono a comparire blog sul tema “inquinamento”, fino a contarne due milioni e mezzo solamente a Gennaio. Pechino è una delle città più ricche della Cina. Prima dei giochi olimpici del 2008 a Pechino, vennero spostate le fabbriche più inquinanti nelle provincie limitrofe. Ciò nonostante anche i pezzi grossi del partito comunista, respiravano ogni mattina aprendo le finestre di casa una notevole nuvola tossica.

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“L’Apocalisse” ha dato il via ad una nuova urgenza rispetto al dibattito sull’ecosistema producendo una reazione di politiche verdi appena qualche mese dopo.

Tre mesi dopo metà Giugno, il governo ha svelato una serie di riforme per restringere l’inquinamento dell’aria. E’ stato dato il via al primo mercato del carbone, rendendo i processi contro crimini ambientali più svelti, e facendo in modo che ci fosse un controllo più stringente a livello locale delle leggi ambientali. La Cina, si è inoltre impegnata di spendere $275 miliardi nei prossimi cinque anni per pulire l’aria. Anche secondo gli standard cinesi sono parecchi soldi, pari al Pil di Hong Kong ed il doppio del budget allocato alla difesa.

E’ questo il momento del cambio di rotta da parte della Cina?

Molti ambientalisti, sia nel paese che all’estero temono sia troppo tardi. Uno studio condotto dall’American National Academy of Sciences a luglio ha scoperto che l’inquinamento dell’aria nel nord della Cina riduca le aspettative di vita di ben cinque anni e mezzo. I fiumi sono lerci, la terra contaminata. Il governo lo sa da tempo e sta ora provando a pulire la situazione. Ciò nonostante lo smog è sempre presente.

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Ma c’è dell’altro nell’aria, con effetti immediati meno catastrofici, ma con un effetto globale ben più ampio. Le emissioni di gas serra in Cina erano pari al 10% a livello mondiale nel 1990. Oggi sono pari al 30%. Dal 2000 la Cina soltanto è stata responsabile per due terzi delle emissioni di anidride carbonica a livello globale. Tutto questo sarà molto difficile da cambiare. Mentre gli Stati Uniti e l’Europa stanno tagliando le rispettive emissioni a 60 milioni di tonnellate l’anno, la Cina sta aumentando le sue a ben 500 milioni di tonnellate. Questo genererà un emergenza a livello mondiale.

Assurdo, dicono gli ufficiali cinesi. La Cina non è responsabile dell’incremento dei gas serra, l’Occidente ha la sua fetta di responsabilità. Ci sono problemi ambientali, vero, ma la Cina sta soltanto seguendo un passaggio tracciato dall’Inghilterra, dall’America e dal Giappone prima. “Prima cresci, poi pulisci”.

La Cina è cresciuta in maniera incredibilmente veloce ed ora sta pulendo in maniera altrettanto veloce.

Gli sforzi in atto per ridurre l’inquinamento vengono sottovalutati; gli investimenti cinesi nell’energia solare e fotovoltaica sono incredibili.

La Cina un giorno farà in modo di portare le emissioni di gas serra a zero facendo ciò che ha fatto per gli elettrodomestici: Renderla alla portata di tutti. Secondo The Economist, la Cina non sarà una minaccia per il pianeta, bensì un modello per imparare come ripulirlo.

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