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aprile 30, 2012

Spagna, sì alla marijuana per combattere la crisi.
marijuanaIl piano di misure anticrisi sembra essere quello giusto. In un piccolo paese della Spagna rurale, Rasquera (non più di 900 abitanti), il 56 per cento della popolazione ha votato a favore della coltivazione di cannabis nei campi che circondano il villaggio. Alta l’affluenza alle urne per questo quesito: su 804 persone con diritto di voto ben 555 si sono presentate al seggio.

La decisione della giunta è arrivata dopo la conferma del pesante debito pubblico del comune che ammonterebbe a circa 1.3 milioni di euro.

L’economia di Rasquera si basa essenzialmente sulla coltivazione delle olive e la conseguente produzione di olio.

Da lì la decisione di accettare la proposta della Abcda, Asociacion Barcelonesa Cannabica de Autoconsumo, club dallo scopo “ludico-terapeutico” che può contare su migliaia di sostenitori ed è nato per gestire collettivamente il consumo individuale di cannabis, che nella penisola Iberica consentito dalla legge.
Affitto e gestione dei terreni, più la somma (cospicua) per iniziare a coltivare, andranno a rimpinguare le casse comunali. In totale in un anno fiscale potrebbe essere recuperato più del 50 per cento del debito accumulato. Non solo. Secondo le stime della Abcda verranno creati anche 50 nuovi posti di lavoro.
Ora manca solo un nodo da sciogliere: la legge spagnola, precisamente l’art. 368 del codice penale, vieta la coltivazione, l’elaborazione e il traffico di qualsiasi sostanza considerata droga.
L’Abcda, però, sottolinea che la coltivazione in questione servirebbe solo ed esclusivamente per l’autoconsumo.
 
Nel frattempo, in tutta la Spagna, nonostante non manchino altri argomenti, non si discute d’altro. I negozi che vendono oggettistica e semi di cannabis hanno fatto sapere che negli ultimi giorni gli affari sono andati a gonfie vele e le vendite sono aumentate in alcuni casi anche del 30 per cento. E c’è da credere che anche altri municipi spagnoli prenderanno la stessa decisione di Rasquera.

Usi terapeutici.
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La canapa indiana è usata per contrastare la diminuzione dell'appetito nei pazienti affetti da AIDS e da cancro e per diminuire la nausea derivata dai trattamenti chemioterapici e dalle irradiazioni. Inoltre causa un effetto positivo sui soggetti affetti da dolori cronici, da sclerosi multipla (diminuzione del rigore muscolare) e sulla sindrome di Tourette. Ad oggi, come accade per la maggioranza delle molecole attive presenti sul mercato, sono ancora in corso studi che accertino la validità di questi effetti, non esistendo alcuna prova definitiva ed univoca che dimostri l'efficacia dell'impiego medico; tuttavia milioni di consumatori nel mondo - anche affetti da gravissime patologie - attestano di ricevere benefici dai principi attivi della pianta, utilizzata in medicina da migliaia di anni e presente nella farmacopea ufficiale fino alla metà del '900.

Le applicazioni possibili accertate e le conseguenti sperimentazioni hanno per oggetto:

    Inappetenza da farmaci chemioterapici.Efficacia provata dalla pratica medica dì routine; centinaia di migliaia dì dosi di THC sintetico (Marinol) sono state prescritte ogni anno dagli oncologi USA (cfr. Grinspoon 1993, p.26 e p.38
Anche se non sembra avere gli stessi effetti della marijuana assunta nel suo stato naturale (fumato o ingerito) poiché il Δ9-tetraidrocannabinolo è solo uno dei 460 composti chimici presenti nella cannabis.
    Epilessia. In sostituzione di farmaci anticonvulsivi, che hanno gravi effetti secondari anche sull'umore. Efficacia provata in qualche caso
    Sclerosi multipla. In sostituzione di farmaci tranquillanti ad alte dosi, con rischi di letargia e dipendenza fisica. Efficacia sperimentata in molti casi. Non è comunque il farmaco di elezione per gli spasmi; solo in pochi casi si è evidenziato un miglioramento secondo la scala di AshWorth.
    Anoressia. Forte stimolante dell'appetito.
    Glaucoma. La marijuana diminuisce la pressione interna dell'occhio del 25-30% in media, a volte fino al 50%. Alcuni cannabinoidi non psicotropi, e in misura minore, anche alcuni costituenti non-cannabinoidi della canapa diminuiscono la pressione endo-oculare.
    Asma. la marijuana ha capacità broncodilatatorie, per evitare il danno da fumo, si utilizzano particolarmente in questi casi i vaporizzatori.
    Stafilococco aureo. I principi attivi utilizzati sono risultati efficaci anche contro ceppi resistenti alla meticillina. 

    Cancro. Donald Tashkin, della University of California, ha recentemente svolto una ricerca che dimostrerebbe la minore incidenza di cancro ai polmoni in soggetti che assumono abitualmente cannabis rispetto a quella riscontrata in soggetti non fumatori. Robert Malamede, dell'Università di Colorado Springs, sostiene che la marijuana, già impiegata come antiemetico, sarebbe persino in grado di uccidere le cellule cancerogene. Ad ogni modo le posizioni non sono convergenti.

In Olanda, in Spagna, in Canada e in undici stati degli USA l'uso della cannabis a scopo medico è già consentito, in altri paesi europei ed extraeuropei l'argomento è al centro di accesi dibattiti sia sul piano scientifico che su quello etico. Principale studioso e promotore dell'uso terapeutico della Cannabis e della sua decriminalizzazione è il Professor Lester Grinspoon, psichiatra e professore emerito dell'Università di Harvard. In Italia,approfonditi studi in materia sono stati effettuati dal neuropsichiatra prof. Gian Luigi Gessa e dal dott. Giancarlo Arnao.
CannabisMedical_map

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aprile 29, 2012

Treni notte, la verità di Trenitalia.
trenitalia-300x199Una lotta che dura da 128 giorni ormai. La più lunga degli ultimi decenni in Italia. Alla base della vertenza ci sono ottocento persone sparse su tutto il territorio nazionale che dall’8 dicembre scorso hanno perso il loro lavoro. Facevano gli accompagnatori sui treni notte che ogni giorno collegavano il nord al sud dell’Italia. 

Cuccette e Vagoni letto. A Milano la protesta si è fatta presidio permanente. Sulla torre faro della stazione centrale cinque lavoratori hanno vissuto dagli inizi di dicembre: Giuseppe Gison, Carmine Rotatore e Oliviero Cassini sono stati i primi. Quest’ultimo è sceso dopo una permanenza record di 79 giorni. Attualmente il traliccio è abitato da Stanislao Focarelli, 71 giorni e Rocco Minutolo, 48.

Per loro la notizia del ripristino dei treni notte dal prossimo giugno, data dal sottosegretario ai Trasporti Guido Improta e diffusa da Metro, non è servita a farli abbandonare il loro luogo di protesta. Perché? Dicono che l’accordo regionale firmato al Pirellone il 30 dicembre possa tagliarli fuori da un possibile ripristino delle corse. Dicono che tre tratte sono troppo poche per un riassorbimento totale dell’intera forza lavoro licenziata a dicembre. Dicono che ancora è solo una promessa, una mossa politica.

E-ilmensile ha voluto capire dalle voci dei due principali attori – Trenitalia e il Ministero dei Trasporti – che cosa c’è di concreto nelle dichiarazioni di Improta. Dal ministero Infrastrutture e Trasporti hanno rimandato il colloquio che invece è stato accettato da Trenitalia dove siamo riusciti a intervistare Marco Mancini, dell’Ufficio Stampa Business Trasporto.
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Mancini, allora ripartiranno i treni notte da giugno?
Ci sono degli studi che prevedono il reinserimento di questi treni. Ci è stato chiesto di verificare la fattibilità tecnica della loro reintroduzione. Dopodiché la parola spetta a chi questi treni li commissiona, perché si tratta di corse che hanno un costo di gran lunga superiore ai ricavi oggettivi. Non sono treni che Trenitalia può introdurre di sua iniziativa, ma si attivano perché hanno una valenza sociale e quindi rientrano nel settore del welfare, e il welfare lo fa lo Stato. Quindi è lo Stato che con Trenitalia stipula un contratto di servizio e sulla base della disponibilità economica compra questi cosiddetti servizi universali. La prima e l’ultima parola spettano allo Stato, al governo, al ministero dello Sviluppo Economico e a quello delle Infrastrutture e Trasporti che è il committente del servizio.

Niente treni notte dunque?
La possibilità è al vaglio ed è stata fatta oggetto di studi e di verifiche, lo confermiamo, ma da qui a dire che a giugno il cambio orario prevederà il ritorno di questi treni è impossibile da dire. È come la massaia che va a comprare il prosciutto, la massaia in questo caso è lo Stato. Noi siamo il droghiere, non possiamo sapere cosa vuole né possiamo imporglielo.

Le dichiarazioni di Improta sono solo un auspicio allora?
Il sottosegretario Improta ha detto che da giugno ripartiranno tre linee? Si vede che il governo ha trovato i soldi per comprare il servizio. Ma io non posso dire nulla. Noi siamo dei fornitori di servizi. In questo ambito bisogna parlare con il committente: lo Stato. Quelli sono servizi universali e noi, in quanto società per azioni non possiamo fare servizi dichiaratamente in perdita. Questi, però, possono rientrare nel novero dei servizi universali e, pertanto, vengono decisi come numero, caratteristiche e qualità, dal committente Stato che in questo caso viene rappresentato dal ministero Infrastrutture e Trasporti.

Ma se lo Stato ha l’ultima parola, perché a dicembre avete rescisso il contratto e cancellato i treni notte?
Noi non abbiamo rescisso il contratto unilateralmente. Quando a gennaio sono state ridotte le percorrenze dei treni notte questa riorganizzazione è stata decisa dal committente. I treni notte non sono stati eliminati come si dice: ci sono vetture che viaggiano dalla Sicilia fino a Roma e viceversa ma sempre treni notte sono. Non arrivano fino a Milano, ma ci sono.

Ma così si sono ridotte le corse, i collegamenti tra il nord e il sud e i posti di lavoro.
Noi siamo parte tecnica: lo Stato doveva acquistare un servizio, noi gli abbiamo proposto i prodotti possibili. Alla fine ha deciso il ministero quale servizio acquistare, quali treni fa viaggiare. Noi abbiamo fatto vedere che a dicembre 2011 i treni notte, nel loro complesso certificato, perdevano rispetto al contratto in vigore, 90 milioni di euro. Lo Stato poteva decidere se mettere quei novanta milioni di euro o non metterli e riorganizzare il servizio per ridurne i costi. Quest’ultima è stata la scelta adottata.

Voi quindi non avete possibilità di reintroduzione dei treni?
Noi non possiamo lasciare treni che non ci pagano e non possiamo togliere treni che ci pagano. È molto semplice.
fonte: e-ilmensile
trenitalia
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aprile 14, 2012

Le elezioni francesi: il buco nero dell’ecologia.
elezioni_francesiI candidati alla presidenza parlano di eutanasia, con prudenza, tanto quanto di patenti per i giovani con molto maggiore agio, passando per il debito, la situazione europea, e quant’altro, ma mai o quasi di ecologia, di rapporto tra esseri umani e natura.

Intanto le coste bretoni sono invase dalle alghe verdi che crescono a dismisura per l’inquinamento dell’acqua marina dovuto anche all’azione degli allevamenti di cozze, ostriche eccetera straripanti; la piattaforma di Total nel mare del Nord sta ancora rilasciando gas e a quanto pare la magistratura sta decidendo in appello di annullare la condanna della Total per il naufragio della superpetroliera Erika avvenuto il 12 dicembre 1999 che provocò una marea nera i cui effetti ancora oggi si sentono mentre la siccità mette a serio rischio molte culture in tutto il paese, l’acqua una volta potabile in molti comuni è densa di metalli pesanti a cominciare dal piombo dovuti all’eccesso di pesticidi, gli stessi pesticidi che secondo uno studio recentemente pubblicato su Science sconvolgono l’impollinazione e il volo delle api che non riescono più a ritrovare la strada dell’alveare, perdendosi fino a morire.

Dulcis in fundo, l’incidente della centrale nucleare di Penly di pochi giorni fa, con perdita d’olio, incendio e fuoriuscita di liquido radioattivo, rimasto confinato dice EDF dentro il circuito di raffreddamento. Insomma ci sarebbe da dire da strepitare e da fare, ma nessuno sembra prendere la questione sul serio. Intendiamoci, un grano di ecologia e di buoni sentimenti c’è in tutti i programmi o quasi, ma l’argomento non irrompe, anzi nemmeno fa capolino. A sinistra come a destra.
elezioni_francesi_Holland
Se come è dovuto cominciamo dai verdi, ebbene seppure la voce di Eva Joly sia flebile su tutto, paradossalmente è quasi inudibile sui temi ecologici. E’ molto più forte per esempio sulla corruzione, madame Joly è stata magistrato. Per Mélenchon il discorso è semplice: il PCF è nuclearista, e è anche uno dei pilastri della sua campagna elettorale e delle mobilitazioni di piazza.
 
Più in generale tutta la sinistra francese, per motivi anche nazional – nazionalisti, l’autonomia energetica tanto più oggi quando il petrolio costa una fortuna e diminuisce a vista d’occhio, fa una fatica tremenda a spostarsi dalla scelta nucleare alle energie rinnovabili, specie il solare. Per di più la sua industria in questo campo barcolla assai. Quella che pareva la punta di diamante, Photowatt, è sotto amministrazione controllata, mentre la Cina invade il mercato con celle fotovoltaiche più performanti e meno costose di quelle prodotte in Europa, per cui anche la tedesca Q – cells comincia a trovarsi in cattive acque.

Pure i sondaggi parlano di un debole interesse, rispetto per esempio alla disoccupazione. Per tornare ai verdi, questo dipende anche dal fatto che, molto invischiati in beghe interne, non sono riusciti a sviluppare un discorso che leghi l’ecologia, cioè un nuovo contratto di equità tra uomo e natura, alla riconversione ecologica dell’industria e più in generale del modello economico. Né giova la presenza ingombrante di Cohn Bendit, visto in Francia molto più come una icona ancora molto popolare del maggio 68, che come un militante ecologista. Per concludere, ormai il primo turno incombe e pare del tutto improbabile che uno qualunque dei candidati prenda questo toro, l’ecologia, per le corna, nonostante qua e là appaiano prese di posizione molto preoccupate per esempio sul riscaldamento globale, ma si tratta di scienziati, ascoltati con riverente rispetto come se parlassero della CTA 102, radiogalassia lontana milioni e milioni di anni luce.
elezioni_francesi_Nicolas_Sarkozy
PS Sarkozy ha due bestie nere, gli operai di Arcelor che non ha voluto incontrare, e gli studenti di Science-Po, tempio mondale degli studi in scienze politiche, che lo avevano invitato assieme agli altri candidati per intervenire e essere interrogato sulla condizione femminile.

Ma il candidato presidente ha mandato a dire che non poteva per questioni di sicurezza, in realtà temendo domande acuminate, contestazioni larghe, forse fischi. Invece Marine Le Pen ha affrontato critiche piuttosto energiche persino con humour, forte di un sondaggio che dà il FN in progressione- potrebbe addirittura arrivare primo- tra i giovani dai 18 ai 24 anni, in molti casi essendo ritenuto una forza antisistema.
fonte: e-ilmensile

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aprile 06, 2012

Pasqua americana: festival ed eventi negli Stati Uniti.
pasqua_americanaLa Pasqua in America è una festa molto sentita dalla comunità religiosa dei cristiani. Viene celebrata in grande maniera, attraverso una grande festa in famiglia e nella città. Ogni nazione nel mondo ha il suo modo di celebrare la settimana santa, con peculiari tradizioni e costumi.

La tradizione degli Stati Uniti è  in particolare, quella che organizza le processioni pasquali, dove uomini e donne si vestono con costumi e cappelli colorati,  e che precede particolari personaggi. In genere, la persona in prima fila nella sfilata viene intravista tenere un cero pasquale o una croce nella sua mano. Le tradizioni pasquali americane sono in effetti molto più interessanti di quanto potrebbero sembrare a prima vista, differenziandosi per folklore e usanze da Stato a Stato.
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Molto conosciuta è per esempio la Pasqua di New Orleans, dove la tradizione è rappresentata dal  Carnevale del 'Mardi Gras', con molte attività divertenti come la parata, gruppi di musica jazz e tanti party per le strade della città.
 
In genere, negli Stati Uniti la gastronomia pasquale si compone di piatti molto semplici, tra cui prosciutto al forno e contorno di patate e verdure. Per i più esigenti, la tradizione inglese dei primi coloni americani fa si che il giorno del Venerdì Santo, si possa fare scorpacciata dei caldi 'hot cross buns': delle dolci pagnotte fatte con farina speziata,  uvetta e, esclusiva americana, canditi agli agrumi; vengono poi decorate all'esterno con una pasta bianca che va formare una croce, simbolo della crocifissione.
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Forse alcuni di voi avranno sentito parlare del gioco del 'Egg Rolling', letteralmente l'uovo che rottola, un tradizionale gioco pasquale molto in uso tra i bambini e giovani americani. Negli Stati Uniti la tradizione ebbe inizio proprio dalla Casa Bianca di Washington DC, quando l'allora First Lady Dolley Madison, nel 1814 ebbe modo di organizzare l'evento nel giardino posteriore del palazzo. Da allora, l'evento pasquale divenne uno dei più grandi e antichi avvenimenti annuali della Casa Bianca americana. La tradizione vuole che ogni anno, a Pasqua, i bambini americani vadano in cerca, nel giardino, delle uova pasquali, che la leggenda vuole siano state nascoste da un birbante coniglietto (Easter Bunny).
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Dolci e tradizioni pasquali: storia e origini della Pasqua nel mondo.
Dopo il carnevale arriva la Pasqua, e anche in questa occasione cercheremo di dare un quadro esaustivo dei vari modi di festeggiare, ovviamente rimanendo legati ai dolci tipici nazionali, sapendo che i  modi di festeggiare  variano da regione a regione se non addirittura da provincia a provincia, perciò invitiamo sin da ora chiunque a segnalarci notizie e ricette del proprio territorio.

Ora vediamo brevemente il significato della Pasqua:

il periodo Pasquale và dal 25 marzo al 25 aprile. Questa festività cade nello stesso periodo dell'anno sia per la religione Ebraica che Cristiana. Per i primi, la Pasqua celebra la fuga degli Ebrei dall'Egitto, verso la terra promessa, guidati da Mosè.

Per i Cristiani ricorda la passione e la resurrezione di Cristo.
Con l'ultima Cena, Gesù spezza il pane e lo divide con gli Apostoli, offrendo così il suo corpo in sacrificio per tutta l’umanità.

Questo episodio conferisce al cibo un valore particolare, rispetto alle altre festività.

Ecco che allora si donano uova, sia vere che di cioccolato, come simbolo di rinascita e di prosperosa fecondità: infatti, il periodo coincide con l'inizio della primavera. Altri simbolismi che ritroviamo nei dolci Pasquali, sono gli agnelli di marzapane, le colombe e le ciambelle che richiamano la corona di spine posta sul capo di Gesù .....Il carattere familiare della Pasqua rimane ancor oggi vivo, tanto da essere occasione di riti da svolgersi con la famiglia. Particolare è la preparazione di questo dolce profumatissimo.

La preparazione degli ingredienti, la fase della lievitazione: guai a camminare o a far rumore, la cottura con la precedente preparazione del forno a legna e la sapiente dosatura del calore. Momenti ed  emozioni che riavvicinano la famiglia ad uno stile di vita perso nel tempo. La colazione della mattina di Pasqua è un trionfo di uova sode, di cioccolato e del salame lardellato con la tanto sospirata Pizza di Pasqua.
Pastiera (Campania).
pastiera napoletana
La pastiera, dolce Tipico napoletano, a base di grano ammollato precedentemente e poi cotto in latte e zucchero, a base di ricotta, uova, latte, essenza di fiori d'arancia, è senz'altro il capolavoro della pasticceria napoletana. Di per se stesso potrebbe essere un pranzo ed il suo torto è proprio quello di arrivare alla fine del pranzo di Pasqua, quando si è già mangiato troppo; ma mangiarla verso mezzogiorno, una bella fetta di pastiera morbida, bionda, cremosa, profumata di primavera e di vaniglia..., non si commetterà mai più bel peccato di gola.

Si racconta che i sette ingredienti della pastiera fossero offerti da sette fanciulle alla sirena Partenope: la farina ed il grano come i frutti più significativi della terra, le uova a rappresentare la cellula che si rinnova, la ricotta come omaggio dei pastori, l'acqua di arancio e di rose e lo zucchero a simboleggiare i profumi e la dolcezza della primavera.
La Pasqua nel mondo.


Il termine tedesco che indica la Pasqua deriva dal nome dell’antica divinità germanica della primavera: Eostre.

La festa in Germania ha mantenuto uno spiccato carattere pagano, di festeggiamento dell’arrivo della primavera e del rinnovarsi della natura.
Nel periodo pasquale le case vengono decorate: alla vigilia della Pasqua in molte città ci sono dei mercati dove si possono trovare decorazioni, dolci e tutto quello che serve per abbellire le case.

Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi; nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. Chi ha tempo, poi, decora i gusci delle uova, attività che per i bambini rappresenta sempre un gran divertimento.

La domenica di Pasqua è il giorno in cui i bambini vanno alla ricerca delle uova di cioccolato (a volte anche dei giocattoli!) che il "coniglietto" pasquale – il simbolo della festa - nasconde nel giardino o in casa. Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello. Anche i dolci tradizionali hanno la forma dell’agnello.

Per simboleggiare la fine dell’inverno e la venuta della primavera, nelle campagne - specialmente nella Germania settentrionale - i contadini fanno dei fuochi per bruciare tutti i rami secchi che trovano: si attribuisce, infatti, all’acqua e al fuoco la proprietà di purificare, di favorire la fertilità dei campi e di sventare i malefici.

I "fuochi di Pasqua" offrono uno spettacolo notturno veramente affascinante. Particolare curioso è che il "fuoco di Pasqua" deve essere acceso con mezzi naturali, cioè con la silice o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro". Le ceneri, poi, vengono sparse per i campi per propiziare il buon raccolto.

Francia – Pâques.

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Le campane delle chiese sono silenziose dal venerdì fino alla domenica di Pasqua, come segno di dolore per il Cristo crocifisso. Le mamme dicono ai loro bambini che "le campane sono volate via a Roma". La mattina di Pasqua, i bimbi francesi corrono fuori casa per guardare le campane "tornare indietro da Roma".

Mentre i piccoli sono occupati a scrutare il cielo alla ricerca delle campane che "tornano a casa", i loro genitori nascondono le uova di cioccolato che i bimbi cercheranno in casa o in giardino per tutta la mattina!

Svezia – Påsk.


Un’antica credenza popolare voleva che nel periodo immediatamente precedente alla Pasqua le streghe volassero verso la montagna di "Blakulla", per trovare il diavolo.

Da quell’antica credenza ha avuto origine la tradizione delle "streghette di Pasqua": si tratta di gruppetti di bambine che nel periodo pasquale, imbacuccate con scialli e lunghe sottane, vanno in giro con un bricco da caffè dove la gente deve mettere un soldino o una caramella.
Gli svedesi conservano altre vecchie usanze legate a credenze di stregoneria: nella Svezia occidentale le notti pasquali sono illuminate da grandi falò e dallo scoppio di petardi, vecchi metodi garantiti per tenere lontano le streghe.

Finlandia – Pääsiäinen.


Il significato della Pasqua cristiana non è molto sentito in Finlandia, in quanto l’86% della popolazione appartiene alla chiesa Evangelica Luterana. La tradizione pasquale finnica, perciò, più che altro celebra l’arrivo della primavera, anche se a marzo o ad aprile in questa terra regna ancora l’inverno! Qualche tempo prima della Pasqua i bambini piantano alcune sementi in piccoli vasi.

I bimbi finlandesi usano anche disegnare delle streghette su biglietti di carta, su cui poi scrivono i loro desideri. Vestiti da streghe, distribuiscono i biglietti ai loro amici.

La tradizione vuole che le notti tra il venerdì e la domenica di Pasqua, le streghe escano dai loro nascondigli e volino nel cielo.

Olanda - Pasen o Pasen Zontag.

In tutta la nazione la Pasqua viene celebrata come una festa primaverile. La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa. Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino.
In casa si mettono dei fiori gialli.
Il coniglietto pasquale nasconde in giardino le uova sode colorate che poi i bambini cercheranno per tutta la mattinata.
Per quel che riguarda la cucina una delle specialità è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.
Russia – Paskha.


Per la Chiesa ortodossa la Pasqua è la festa più importante dell’anno e la si celebra con grande solennità, in una data diversa da quella cattolica.

A Pasqua si guarda alla cittadina di Sagorsk, dove risiede il Pope di Mosca e di tutta la Russia, cioè la massima autorità della religione ortodossa.
La mattina del giorno di Pasqua la famiglia russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il Pabcha, un piatto sostanzioso a base di quark.

Durante la messa di mezzanotte il Pope toglie simbolicamente il sudario dal sepolcro. Non trovandovi più il corpo di Cristo, con il corteo sacerdotale esce dalla chiesa per ricercarlo, finché ritorna e annuncia ai fedeli il miracolo con la tradizionale esclamazione: "Christos voskrèse!" (Cristo è Risorto!) e la folla risponde: "Vo istinu voskrèse!" (In verità è Risorto!). Solo allora tutti si scambiano il triplice bacio rituale; poi si cantano inni di esultanza, si accendono ceri e si scoppiano fuochi d’artificio. Per il popolo russo le festività legate alla Pasqua sono anche un saluto alla primavera.

I ragazzi si recano in campagna per spogliare le betulle. Con i rami di betulla le ragazze intrecciano delle corone con cui ornano la testa.
In alcune regioni della Russia è ancora vivo l’antico rito di bruciare fieno o altre vecchie cose rimaste sotto la neve durante l’inverno.

Nel passato lontano i contadini facevano un pupazzo di paglia che simboleggiava la morte, lo bruciavano o lo buttavano nel fiume. La radice di questo rito pre-cristiano, legato alla morte e al rinnovo della vita con la primavera, ricorda il rito che si faceva in tempi lontani a Roma, dove in maggio si usava gettare nel Tevere pupazzi di paglia.
Parte del pranzo pasquale è anche il pane lievitato all’uovo, che assomiglia al nostro panettone. Nelle diverse zone del vasto mondo ortodosso ha nomi diversi: in Russia si chiama kulic.

Anche in Russia Pasqua non è tale senza il rituale scambio dell’uovo, seguito da tre abbracci e baci. Il tipo d’uovo offerto varia moltissimo: il valore venale dipende dalle risorse del donatore e dal destinatario del dono. Ma l’uovo di gallina decorato resta il più popolare.

In Russia vanno però ricordate anche le deliziose pysanky ucraine: uova augurali ritualmente e magicamente decorate in casa, il cui guscio ha fori finissimi per consentire, poggiandovi delicatamente l’occhio e ponendo l’uovo sotto una sorgente di luce, di godere anche "dall’interno" l’effetto dei motivi ornamentali.

Grecia – Paskha.

In Grecia si festeggia la Pasqua con i riti greco-ortodossi.

Con il suono delle campane nella notte di Pasqua e la celebrazione del rito della Resurrezione, termina la Quaresima. Ogni fedele accende nella chiesa la candela che ha con sé e che porterà a casa ancora accesa.

Si mangeranno poi pane pasquale, dolcetti, la tipica Maghiritsa (una zuppa fatta con le interiora dell’agnello) e uova colorate di rosso. Anche in Grecia, infatti, come in molti altri paesi slavi, c’è la consuetudine di regalare per Pasqua delle uova colorate.

L’origine dell’usanza di regalare uova colorate di rosso è molto antica. La tradizione racconta che, dopo la Resurrezione di Cristo, Maria di Magdala, la peccatrice redenta, si sia recata a Roma e abbia offerto all’imperatore Tiberio un uovo rosso, dicendogli: "Cristo è risorto". Anche se l’episodio non si trova nei Vangeli, è rappresentato da alcune icone, una delle quali si trova nella chiesa di Maria di Magdala a Gerusalemme. Il colore rosso acceso delle uova intende ricordare ai fedeli il sangue versato da Cristo per l’espiazione dei loro peccati.

Inghilterra – Easter.


In Gran Bretagna il Giovedì Santo è tradizionalmente giorno di elemosine: nell’abbazia di Westminster, dopo la cerimonia religiosa, vengono donate ai poveri borse di denaro, distribuite dal sovrano su di un vassoio d’argento.

Il Venerdì Santo si mangiano gli hot cross buns, delle brioches fatte con la cannella e uvetta, con sopra una croce di glassa di zucchero, che ricorda la passione di Cristo.

Nel pub londinese chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, raccolti uno per anno, secondo quanto descritto da una leggenda che racconta come una vedova, nell’attesa disperata del figlio marinaio disperso in mare, continuò per anni a cuocergli gli hot cross buns.

Sembra che, durante le incursioni aeree dell’ultima guerra mondiale, questa curiosa collezione sia stata messa in salvo tra gli altri cimeli preziosi!

Un’usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; a Preston, ad esempio, le uova rotolano su un pendio erboso.
Un’altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.

Romania – Pastele.


Anche in Romania si sono sovrapposti antichi riti pagani alle celebrazioni religiose. Con l’avvicinarsi della Pasqua finiscono le feste popolari invernali ed iniziano quelle di primavera.

Il Giovedì Santo è per i rumeni il giorno dei morti ed è chiamato il "gioia mare" (in italiano "giovedì grande").

In questo giorno si portano in chiesa dolci fatti con farina o con grano bollito ricoperto di zucchero e noci, del vino e della frutta, che sono offerti in memoria dei morti e distribuiti ai vecchi e ai poveri.

Il Venerdì Santo si pone davanti alla Croce un tavolo molto alto, in modo che vi si possa passare sotto. Sul tavolo si mette l’epitaffio, un pezzo di stoffa che porta ricamato o dipinto il seppellimento di Cristo, e i fedeli, recandosi in chiesa, portano fiori al Cristo e ai loro morti, passando per tre volte sotto il tavolo sul quale è sistemato l’epitaffio.

A sera si svolge il canto Prohod, una cerimonia affascinante alla quale partecipa tutto il villaggio, diviso in gruppi seguendo il cammino della Croce. Qualcosa che rassomiglia alla nostra Via Crucis. Al sabato mattina donne e bambini fanno la Comunione, mentre gli uomini intervengono alla messa di mezzanotte portando in chiesa un gallo bianco e uova colorate.
La cerimonia si conclude con una processione intorno alla chiesa, con le candele accese.

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Il bagaglio a mano si paga a parte, profitti in crescita dopo l'introduzione del balzello.
bagaglio a manoSui voli Allegiant Air extra di 35 dollari per qualunque carry on non collocabile sotto il sedile. E' la seconda compagnia a farlo. La prima, la Spirit, annuncia profitti in crescita dopo l'introduzione del balzello.

Nel prossimo futuro l'arte del minimalismo nel fare la valigia potrebbe rivelarsi un'abilità sempre più invidiabile. In un periodo in cui l'aumento del prezzo del petrolio rende tutto un po' più difficile, le compagnie aeree di tutto il mondo sono a caccia di nuove strategie per rivitalizzare i loro bilanci.

L'ultima novità arriva dagli Stati Uniti ed è di quelle capaci di far imbufalire persino i viaggiatori più easy going: una tassa sul bagaglio a mano, fino ad ora solitamente gratuito e proprio per questo imbottito fino all'inverosimile di tutto il nécessaire. A introdurre il nuovo balzello a cominciare dal 4 aprile è stata la compagnia low-cost Allegiant Air, con sede a Las Vegas e tratte particolarmente convenienti per Los Angeles, San Francisco e diverse città della Florida.
allegiant_air_logo
Allegiant è la seconda compagnia low-cost ad aver deciso di tassare il bagaglio a mano. La prima a farlo, nell'aprile del 2010, fu la Spirit Airlines, presenza costante sui cieli della Florida. A quei tempi l'annuncio fece scalpore, suscitando la mobilitazione di diversi gruppi di consumatori e la minaccia di azioni legali da parte del Congresso. Alla fine, però, si fece poco o nulla e i voli della Spirit continuarono a essere strapieni di vacanzieri in cerca di relax sulle spiagge di Miami o delle Isole Keys. Così ora la concorrente Allegiant ha deciso di far cadere anche quest'ultima concessione. O sei davvero minimal, o paghi di più.

La tassa - fanno sapere i vertici di Allegiant Air - si aggirerà attorno ai 35 dollari, con possibili variazioni a seconda della tratta e riduzioni per chi prenota in anticipo. Il minimo sarà di 10 dollari. Nessuno sconto, invece, per chi si riduce a pagare al momento dell'imbarco.

Si potranno trasportare gratuitamente solo le borse, le valigette e i computer che entrano senza difficoltà sotto al sedile o che è "ragionevole" tenersi in braccio per tutta la durata del viaggio. Per accedere alla cappelliera, invece, bisognerà dimostrare di aver pagato, pena l'espulsione dal velivolo.
SpiritAir
Il presidente della Allegiant, Andrew Levy, ha annunciato la novità ai dipendenti in una email venerdì scorso, definendola "parte di uno sforzo più ampio per sviluppare un nuovo e più innovativo approccio al viaggio".

Parlando con i giornalisti, Brian Davis, portavoce della compagnia, ha spiegato che la decisione di imporre la tassa sul bagaglio a mano dipende da una serie di fattori, tra cui l'impennata del prezzo del carburante.
C'è poi una questione di "costume e mentalità".
Secondo i vertici di Allegiant, infatti, negli ultimi anni la fase di imbarco è diventata sempre più lenta a causa della tendenza dei passeggeri a caricare oltremisura il bagaglio a mano pur di evitare i costi del trasporto in stiva. La speranza della compagnia - ha affermato Davis - è che la nuova tassa incoraggi i viaggiatori a ripensare il loro modo di fare la valigia, dissuadendoli dal voler infilare di tutto e di più in un finto bagaglio a mano.

"I benefici - ha aggiunto il portavoce - potrebbero essere diversi". Innanzitutto un bilanciamento migliore tra bagagli a mano e valigie vere e proprie. In secondo luogo, tempi di imbarco e partenza più scorrevoli, senza il penoso spettacolo di cappelliere che non si chiudono e vengono prese praticamente a cazzotti. Ultimo, ma non meno importante: fine delle sgomitate tra passeggeri ingordi di spazio. "Si tratta di cambiare la mentalità", ha concluso Davis.
hand_baggage_dimensions
E nel caso in cui i viaggiatori dovessero optare per un puro minimalismo (costume da bagno, pareo e via), tanto meglio. "Vorrà dire che consumeremo meno carburante alleggerendo il peso dei nostri aerei". A giudicare dagli alti margini di profitto registrati da Spirit Airlines nei nove mesi successivi all'introduzione del balzello (+10-12%, con i vertici dell'azienda pronti a esaltare l'effetto-deterrente che avrebbe indotto i passeggeri a portare l'indispensabile, con conseguente ottimizzazione dei tempi di imbarco e miglioramento del servizio...), c'è da aspettarsi che le due low-cost non resteranno sole a lungo in questa nuova sfida al micro-bagaglio.

Le grandi compagnie a stelle e strisce (Continental, American Airlines, United, Southwest) per ora smentiscono di avere nel proprio orizzonte una simile prospettiva, con la sola Delta a non volersi esprimere su strategie future. Difficile che le low-cost europee rimangano indietro.
fonte: Repubblica.
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